Altrove Tabulatur von Morgan Marco Castoldi

Gm 
Però
                Eb
(Che cosa vuol dire però)

    Bb
Mi sveglio col piede sinistro

           F
Quello giusto

             Gm
Forse già lo sai

               Eb
Che a volte la follia

         Bb
Sembra l'unica via

               F
Per la felicità

                     Eb
C'era una volta un ragazzo chiamato pazzo

    F                        Eb
E diceva sto meglio in un pozzo che su un piedistallo


Gm
Oggi ho messo

           Eb
La giacca dell'anno scorso

         Bb
Che così mi riconosco

        F
Ed esco


                 Eb
Dopo i fiori piantati, quelli raccolti

  F                Ab
Quelli regalati, quelli appassiti


     Bb
Ho deciso

   Bbaug        Gm    Bb7
Di perdermi nel mondo

      Eb           C7
Anche se sprofondo

Bb              Bbaug
Lascio che le cose

   Gm             Bb7
Mi portino altrove

      Eb         C7
Non importa dove

       Eb         C9  Am7
(Non importa dove)

Gm - Eb - Bb - Fmaj7 - Bbmaj7 - Eb - Cm


Gm
Io

             Eb
Un tempo era semplice

          Bb
Ma ho sprecato tutta l'energia

          F    D7
Per il ritorno

           G
Lascio le parole non dette

                  Eb
E prendo tutta la cosmogonia

            Bb
E la butto via

                   F
E mi ci butto anch'io

                           Eb
(È sotto le coperte che ci sono le bombe

          F                Ab  
come un brutto sogno che diventa realtà)

     C
Ho deciso

   Caug          Am   C7
Di perdermi nel mondo

      Fmaj7          D7
Anche se sprofondo

C              Caug
Applico alla vita

     Am               C9
I puntini di sospensione

         Fmaj7         D7
Che nell'incosciente

        Fmaj7  Am6
Non c'è negazione

Am7 - F - Am6 - D - Gm - Cm7 

Cm             Gm                        Gb
   Un ultimo sguardo commosso all'arredamento

E chi s'è visto, s'è visto

Bb                Bbaug              Gm             Bbaug
Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose dalle posizioni  

Bb             Bbaug  Gm           Bbaug
Lascio che le cose mi portino altrove

(ad libitum)